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Coppettazione: la tecnica scaccia tossine

SI tratta di vere e proprie coppette che si applicano sulla pelle e fa parte delle terapie esterne usate nel complesso e articolato mondo della medicina tradizionale cinese.

Conosciuta anche come cupping, la coppettazione implica una vera e propria aspirazione sulla pelle a livello locale tramite coppette, che spesso somigliano a veri e propri contenitori in vetro di yogurt di forma più arrotondata; a volte sono anche tazze di vetro, bambù e ceramica.

Viene usato anche in India, Corea e Giappone e a portarlo in occidente fu il medico austriaco Bernard Aschner.

L’applicazione di solito ha una durata che va dai 5 ai 20 minuti e non oltre perché crea di fatto uno stimolo molto forte: le coppette vengono applicate sulle cosiddette zone riflesse del corpo.

Cosa significa?

Che nel nostro corpo le aree della schiena o del piede o del viso ospitano specifici punti che si collegano energicamente a determinati organi interni; così facendo si va ad agire sull’organo interno e sull’apparto che riporta uno stato di disordine generale.

Con la coppettazione si vanno a rimuovere “umori” in eccesso e si può trattare di sangue, flemma.

“La metodologia è stata studiata in vari contesti per capire cosa avviene quando si effettua la suzione. La spinta negativa che crea la coppetta richiama sangue nella zona interessata e se il campo di applicazione è corretto, l’efficacia è notevole. La tecnica può essere anche utile per riparare cicatrici post-intervento chirurgico e post-trauma”.

La coppettazione è una tecnica terapeutica della medicina tradizionale cinese: sempre più conosciuta anche in Occidente si rivela oggi trattamento estetico alternativo contro la celluliteLa coppettazione consiste nell’applicare delle coppette di vetro o altro materiale, in cui viene preventivamente creato del vuoto, sulla pelle del trattato, in corrispondenza di determinati punti. 

In medicina tradizionale cinese viene applicata a scopo terapeutico sui meridiani nonché sulle aree dolenti.

In Occidente viene applicata da terapeuti specializzati in MTC, ma non solo: la coppettazione ha trovato utilità anche nel mondo dell’estetica. 

La sua funzione è infatti quella di movimentare gli accumuli adiposi e i ristagni edematosi, eliminando l’invasione dell’energia umida che, sempre secondo la medicina tradizionale cinese, è responsabile della cellulite.  Il fenomeno del risucchio, infine, genera un massaggio connettivale e linfodrenante, con stimolazione della circolazione locale.

Quando può essere utile agli sportivi?

“La squadra americana di nuoto la usava in chiave defaticante dopo intensi allenamenti in vasca, perché aiuta a eliminare le tossine e gli accumuli metabolici che si creano quando il muscolo viene sottoposto a sforzi consistenti. Può essere importante perché agisce sul mantenimento delle performance e ‘conserva’ la muscolatura sempre in stato ottimale”.

Negli ultimi anni anche in Italia abbiamo iniziato a sentire parlare di coppettazione (o “terapia cupping”, per chi nonostante tutto preferisce gli anglicismi): sono ormai diventate famose alcune foto di VIP o di sportivi con i caratteristici segni della coppettazione su schiena, spalle e braccia, che accompagnavano interviste in cui la persona chiamata in causa spiegava come questa tecnica l’avesse aiutata a eliminare dolore muscolare e rigidità e a migliorare la qualità della vita.

Moltissimi però non sanno che la coppettazione è una tecnica complementare (ossia da aggiungere a trattamenti tuina e di agopuntura) usata da sempre in medicina cinese: la prima menzione scritta risale al IV secolo d.C.

La coppettazione per il dolore muscolare (e non solo) ha quindi una storia lunghissima, tanto che anche in diversi paesi del mondo (Europa dell’Est, America del Sud) e in alcune regioni di Italia (ad esempio la Liguria, dove vivo) è stata usata per secoli come trattamento tradizionale per dolori articolari e muscolari o per tosse e catarro.

La coppettazione per il dolore muscolare: una tecnica per muovere qi e sangue

Secondo la medicina cinese, il dolore è causato da una difficoltà di circolazione del qi (“energia”) e/o del sangue all’interno di aree del nostro corpo (muscoli, meridiani, organi interni, arti…).

La risposta più adatta al dolore, quindi, è l’utilizzo di una tecnica che sia in grado di muovere fortemente qi (“energia”) e sangue e di ripristinarne la corretta circolazione.

La coppettazione fa proprio questo: lo “scollamento” crea nuovo spazio per la circolazione di qi e sangue, che in questo modo possono superare i blocchi e riprendere a scorrere normalmente.

Se il problema è molto recente (pochi giorni), può essere sufficiente anche un solo trattamento per ripristinare una fisiologica situazione di normalità e, quindi, portare alla scomparsa del dolore.

Chiaramente, questo è possibile solo se non sussistono lesioni materiali (ad esempio, fratture, lussazioni, spine ossee, lesioni di tendini, muscoli o legamenti…): la coppettazione ha un effetto notevole, ma non possiede il “potere magico” di riparare o modificare i tessuti e, soprattutto, non va applicata su lesioni come quelle indicate sopra.

A volte la difficoltà di circolazione del qi (“energia”) non è relativa ai muscoli o a una zona specifica del corpo, ma riguarda piuttosto l’aspetto funzionale del nostro organismo: in questo caso, si parla di una stasi del qi sistemica, legata di solito a una disarmonia dell’organo fegato.

Il fegato, infatti, ha come compito principale quello di assicurare il libero fluire del qi e del sangue in tutto il corpo: è una sorta di “pompa di lubrificazione” energetica, che si assicura che nulla si blocchi.

Alcuni fattori, però, possono mandare il fegato in disequilibrio, impedendogli di far circolare il qi come dovrebbe (“stasi del qi del fegato”): fra i motivi principali ci sono stress, nervosismo, rabbia o altre emozioni represse.

Quando la stasi del qi è sistemica, i disturbi sperimentati possono riguardare comparti diversissimi: il minimo comune denominatore è la difficoltà di movimento e/o trasformazione.

Se il qi non circola bene, quindi, si potranno avere stitichezza (non “spinge” le feci), gonfiore addominale, difficoltà digestive (la stasi del qi blocca i movimenti dello stomaco), stanchezza che migliora con il movimento (che aiuta a farlo circolare), difficoltà a “mettersi in moto al mattino” (la staticità del riposo notturno peggiora la situazione), dolore mestruale (difficoltà di circolazione al basso addome), sindrome premestruale (la difficoltà si estende anche su altri piani), gonfiore e/o ritenzione alle gambe (il qi non circola bene in basso), tono dell’umore basso o sbalzi di umore (se il qi non circola bene, anche le emozioni sono alterate)…

Anche in questo caso, le coppette vengono in aiuto: grazie alla loro azione molto dinamica, possono essere usate sia sui distretti più colpiti (ad esempio le gambe) che su specifici punti di agopuntura sul dorso che hanno azione di migliorare la circolazione del qi.

Una tecnica specifica che aiuta a rimuovere molte tossine e sbloccare anche situazioni complesse.

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